L’ora cancellata

rebecca lena photography

L’ora non è semplicemente un segmento temporale definito da un certo numero di minuti, ma è anche ora di spazio, luogo etereo del nonsodove. Può accadere infatti di rimanere intrappolati dentro una camera di tempo che non esiste più: proprio come quel grumo di minuti racchiuso nelle ore due di notte che pare sia stato cancellato dal mondo per passare a quello successivo, le tre.

Eppure esiste, non so dove e quando, ma quell’ora scavalcata è una sfera nascosta fra le pareti di questa casa, come un’entità che fatica a credersi viva. È un guizzo querulo che pare agitarsi nel buio, accendere piccoli fuochi fatui attraverso gli schioppi delle dita invisibili, e con questi disegnare curve e confini del proprio corpo (ricercando quella forma che mai gli è appartenuta).

Immateriale, potrebbe scoprirsi, con gemiti d’insofferenza e sgomento quieto; un pezzo di spazio-tempo non ha corpo che nella mistura di vacuità, silenzio e immobilità del sentire.

rebecca lena photography 2

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21 risposte a “L’ora cancellata

  1. Il tempo ci scalfisce in modo costante seppur impercettibilmente. Lo spazio invece, i luoghi, sono risucchiati e cancellati dai nostri dispositivi e noi non rimangono che nonluoghi privi di ogni connotato relazionale, storici, psicologici, sessuali, simbolici. Il biancore del vuoto è ben più terrificante del nero; lo sanno Melville, Ungaretti e la tradizione cinese.

  2. Grazie a te per la pazienza di leggermi. Come avrai notato io non ho il tuo dono della sintesi, un nuovo ermetismo, oserei dire. Ciò nonostante stringata ente ti ringrazio perché ci hai riportato alla ricchezza della rena che scorre nella clessidra. Buon inizio settimana

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