
L’ora non è semplicemente un segmento temporale definito da un certo numero di minuti, ma è anche ora di spazio, luogo etereo del nonsodove. Può accadere infatti di rimanere intrappolati dentro una camera di tempo che non esiste più: proprio come quel grumo di minuti racchiuso nelle ore due di notte che pare sia stato cancellato dal mondo per passare a quello successivo, le tre.
Eppure esiste, non so dove e quando, ma quell’ora scavalcata è una sfera nascosta fra le pareti di questa casa, come un’entità che fatica a credersi viva. È un guizzo querulo che pare agitarsi nel buio, accendere piccoli fuochi fatui attraverso gli schioppi delle dita invisibili, e con questi disegnare curve e confini del proprio corpo (ricercando quella forma che mai gli è appartenuta).
Immateriale, potrebbe scoprirsi, con gemiti d’insofferenza e sgomento quieto; un pezzo di spazio-tempo non ha corpo che nella mistura di vacuità, silenzio e immobilità del sentire.

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Belle parole e immagine. 65Luna
grazie di esserti affacciata alla mia sospensione :)
Grazie a te. 65Luna
Bella!
Hai descritto perfettamente un limbo che frequento spesso, proprio perché ne ha tutte le caratteristiche.
chissà se è possibile incontrarsi fra loro…
Connubio di parole e immagini davvero intrigante: complimenti!
a volte le immagini e le parole giocano alla corda, io sono in mezzo sbattuta qua e là e mi lascio guidare
Beh, allora sai destreggiarti decisamente bene, da quel che vedo. E te lo dico da amante (imperfetto) di entrambe le arti. :)
bellissime parole e meravigliose immagini
Quanto è bella quell’ora!!!
Emozionante. Davvero sospeso nel tempo…🙌
STRONG STUFF! MI PIACE MOLTO, COMPLIMENTI
Parole che cambiano l’ordine della luce o dell’ombra nello spazio. Grazie
bello!
Una valutazione interessante e per me molto profonda. Grazie ❣
Bel blog. Belle parole!
Il tempo ci scalfisce in modo costante seppur impercettibilmente. Lo spazio invece, i luoghi, sono risucchiati e cancellati dai nostri dispositivi e noi non rimangono che nonluoghi privi di ogni connotato relazionale, storici, psicologici, sessuali, simbolici. Il biancore del vuoto è ben più terrificante del nero; lo sanno Melville, Ungaretti e la tradizione cinese.
Queste foto e parole emozionano, sono come una seconda pelle che è proprio quella che racconti, una guaina per il tuo corpo e per la tua anima. Che pare niente male
Grazie a te per la pazienza di leggermi. Come avrai notato io non ho il tuo dono della sintesi, un nuovo ermetismo, oserei dire. Ciò nonostante stringata ente ti ringrazio perché ci hai riportato alla ricchezza della rena che scorre nella clessidra. Buon inizio settimana
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