Il primo giorno ho osservato Santa Brigida dai piedi del Colle, ho percepito meglio la sua pendenza. Il secondo giorno da ovest, sulla curva di una collina che scende per Molino del Piano, ne ho osservato la lunghezza. Il terzo giorno non avrei potuto vederla perché era inghiottita in una nube di finissima pioggia. Se davvero fossi uscita forse avrei perso con me tutta la testa, soprattutto per i miei capelli che ho fatto bianchi per confondere la fronte con la nebbia, e per lasciare le sopracciglia fuggire con gli angoli delle rondini stordite – che presto moriranno – e per concedere agli occhi neri, che sono solo buchi, di rimanere fra le trame e il frascame, a parlare di cose bagnate.
Il bosco piove, il corpo mio è una casa umida che respira in modo viscido, una frana segretamente drammatica che la montagna tenta di nascondere: Santa Brigida, escrescenza di briciole antropiche sul suo ventre, forse scivola, lentamente, sospirando fra le crepe dei muri che si fanno più larghe. Sono un paese intero, l’eco di un alito silenzioso, dissesto idrogeologico della memoria che viene meno nel magma, raggiunto il nucleo del mondo.
ero preoccupato all’inizio per il terso giorno. Poi ho tirato un sospiro di sollievo. Solo pioggia
È bellissimo leggerti 🌷
Grazie cara omonima! :)
mi hai lasciato così….. mi manca qualcosa…
anche a me, forse alla fine di questo percorso eremitico scoprirò cosa
Una lettura intensa e poetica che lascia trasparire l’amore per la creatività e la descrizione di momenti pingui di sentimenti veri.
Grazie mille del tuo passaggio! molto gradito :)
Che poetico….ero lì
Grazie per essere passata da me e complimenti per la tua scrittura evocativa ma essenziale.
L’ha ripubblicato su Downtobaker.