Fuga
Fiutare una traccia di parole non scritte. L’odore di solchi – futuri e remoti – scuce il capo fin sopra le nubi, a inseguire scie, abbandonate le membra laggiù, in […]
Fiutare una traccia di parole non scritte. L’odore di solchi – futuri e remoti – scuce il capo fin sopra le nubi, a inseguire scie, abbandonate le membra laggiù, in […]
Un ago scomparso. Mia bisnonna ne aveva uno, svanito dentro il palmo della mano mentre lisciava le lenzuola. Si era conficcato con tale velocità che non vi era stata traccia […]
Originally posted on DEDALUS: corsi, testi e contesti di volo letterario:
“Amo la frammentarietà delle forme brevi, libere di cambiare direzione in qualsiasi momento, di saltare un po’ovunque nello spazio…
La meteopatia mascherata da malessere mascherato da esperienza metafisica è l’unica autentica condizione perché possa incontrare nuove solitudini nascoste al mio io, esse prendono la forma di altre ombre che non mi appartengono, che sono le ombre di tutti coloro i quali si nascondono da loro stessi, e dunque da me.
Il mondo è cose attaccate a sputi di coscienza. Oppure il mondo è cose attaccate e basta, che pian piano si scollano fra loro. Estasi nella crepanza bruna dei tuoni, […]
Esiste un posto, all’interno di un bosco molto fitto, è un’oasi incredibile, c’è sabbia, terra rossa, il cielo infinito come in mare aperto. È un luogo sospeso fra gli occhi dipinti sui tronchi dei faggi. Al centro di questa pozza satura di stupore, in una vasca di fango caldo, vive un corpo.
Marzo 2019 Caro G, finalmente ti scrivo, tu non mi conosci perché sei morto ormai da due anni, al contrario io ti conosco da sempre, senza aver mai scambiato con […]
1) Camino, scaldo i piedi. “Il cimitero è il luogo in cui si compie la dimensione ossimorica dell’assenza/presenza. Mi sento sola e allo stesso tempo piena di assenza, che forse […]
Sto diluendomi. Gocciolo e il peso si asciuga. Il filo metallico che percorre perpendicolare il mio esistere diviene sempre più nudo, dunque più sensibile all’alito acido dell’accadere. Vado semplificandomi, sfogliando […]
Finisce così, Papavero. Sempre che finisca davvero; in realtà credo sia solo una sospensione necessaria, un po’ come l’esistere qui sulla terra. Un punto di equilibrio nel disequilibrio. Ti […]
Ti guardavo stelo nudo nella nebbia. Credo sia stato il quadro più mite che i miei occhi abbiano mai dipinto. Come ci ho nuotato dentro ai torridi miraggi estivi! Mi abbandonavo, a […]
Ho vandalizzato il mio libro Racconti della Controra, con note, pensieri, curiosità e segreti imbarazzanti; e oltre alle scritte l’ho riempito con tanti piccoli manufatti cartacei attinenti alle storie: stampi di foglie, bigliettini, polaroid, una pelle di serpente…
[…] Nel pomeriggio il buio giunse con alcuni fiocchi. Altea osservava i fiati granulosi soffiati dalla porta che si apriva e si chiudeva. Alcuni chicchi di neve si lanciavano […]
“Fin da bambino ho vissuto quelle immagini e parte di quegli odori, arrivando a percepire la causa che ha dato vita a queste storie. Molti di questi racconti hanno luogo durante la Controra, un periodo delle prime ore del pomeriggio in estate, che ha inizio a mezzogiorno. Questo periodo lo abbiamo vissuto per almeno 15 anni, da soli con i nonni, 2 mesi l’anno tra fine giugno ed inizio settembre, in un luogo veramente unico, a tratti inquietante ma allo stesso tempo affascinante, mistico.
Finalmente è uscito. Racconti della Controra è in carta ed ossa. Edito da Talos Edizioni. Venti storie, venti piccole illustrazioni Polaroid ottenute mediante tecnica Lift Off (scioglimento in acqua, stampa […]
Preferisco stare in silenzio, immobile, ad ascoltare il rumore di persone lontane, i suoni brillanti degli uccelli, il lieve sospirare dei rami morti. Se dovessi farmi fiore, con questa […]
La morte. In qualche cosa dovremmo pur dissolverci? L’anima è fuori moda, nessuno la indossa più. Ecco invece cosa vorrei trovare scritto sopra un manuale di Letteratura Quantistica. Egoni. I quanti […]
Per un istante decisamente breve, tra l’inconfondibile gusto caldo e ferroso del sangue, riconobbe sulla punta della sua lingua l’incredibile gusto del tè.
Leccò ancora la piccola fessura che si era aperta sul dito..