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Ne ho tre dentro l’occhio destro.
Una trinità monca, tuttavia – corpo, psiche, ambiente – come la cintura di Orione.
Qual è lo spazio che tiene sospesi tre punti?
Forse è ciò che sosta in mezzo alla scomparsa. Quello che prima c’era e che adesso manca. Fatto di vuoto riempibile da un quarto elemento ubiquo, femminile, sfuggente e imprevedibile come Anima.
La scomparsa è un sistema a energia negativa?
Fra i tre punti avanza il mancarsi. Nel senso di evitare gli incontri, scivolandoci in mezzo.
La scomparsa è un diluire graduale, una perdita di dati sensoriali, di tridimensionalità, di concretezza; è un sentore crescente di ricordo di sogno, semitrasparente; è uno strato di nulla che si aggiunge.
Lo stratificarsi, dunque, di un’opacità.
Opacizzare il desiderio.
Come l’immagine impressa fra i polpastrelli, incastrata fra le micro fessure digitali, di un’ala di falena.



Sono stata di nuovo a Forra Lucia. La portata dell’acqua è aumentata molto.
È assordante. Non c’è posto per l’immaginazione, per i pensieri intrusivi, né per la paura. E nemmeno per il sé, per la volontà o il desiderio. Riempiendo, ti annulla.
L’acqua di Forra Lucia occupa tutto, ma proprio tutto, lo spazio interiore.
Come il suo nome, è un utero ossimorico. Porta chiarezza dove il buio è più vero. Trascina via i sedimenti, leviga, ripulisce.
In quel buio, dove chiudere gli occhi non ha senso, lo scorrere dell’acqua è come se riempisse la schiena, le spalle. Il corpo si fa filtro. Dentro ogni poro vibra solo un prurito.
Forse è proprio l’acqua l’elemento che sta in mezzo ai tre punti, il quarto elemento che completa l’essere. Talmente denso da non lasciar posto a nient’altro.
Anche l’acqua, infatti, è uno scomparire.
Dentro Forra Lucia divieni tu stesso uno scorrere di cose, un allontanarsi di materia resa leggera – perché diluita – e perché, in fondo, dimenticata.


Bello
Grazie mille!
Se il quarto punto è la quarta dimensione, allora è il tempo. E l’acqua è forse la metafora (e anche l’analogia) più appropriata del tempo. Molto bello, complimenti, Rebecca.
Esattamente!
Grazie davvero
L’acqua non è statica e mette in discussione l’equilibrio della vita, suggerendo che le nostre percezioni sono fragili perché il cosmo é dinamico e in costante movimento. Belle l’analogia col tempo, suggerita da lasentinellainpoltrona. E intrigante questo tuo scritto. Ciao
La strana presenza (il “like”) sul mio blog mi ha fatto cliccare: incontro fugace.
Apro il tuo mondo, tempo di reazione: qualche frazione di secondo e mi dico “fotografa!”.
Qualche, frazione: perché il primo messaggio che mi è arrivato dagli elettroni che si muovono stentati tra i due neuroni era filtrato da bias culturali e la mia testina ha detto “fotograf-o“. Ma davvero, mezza frazione di secondo dopo… “no, è un autoritratto, si vede”. Poi due movimenti rapidi degli occhi in giro… fotografa fotografa fotografa, si vede, no furti, roba tua.
Ho letto solo about me e ho trovato quello che serviva per portarti nell’olimpo: sei ANCHE bassista.
Ora la domanda fondamentale (ma potrebbe essere una domanda sbagliata) : sei prima foto-video o prima bassista?
La risposta sbagliata ti porterà al baratro infernale dei demoni uggiolanti, ovviamente.
Un saluto a te e buona fortuna per quello che il buon vecchio Heidi chiamerebbe il restare in contatto con la propria autenticità, l’essere se stessi. Ti auguro di poterlo fare per sempre.
Ciao ciao!! :)